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Memorie dal SottoSuono
30 Novembre 2017|| 20:30 - 23:00
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L’incommensurabile semenza delle vertigini adombrate*
Summon up the blood**
Quanti sono i modi per ascoltare le parole, quanti sono i modi per sentire una musica? Tanti quanti i possibili contesti, probabilmente. Uno di questi persiste, fin dai tempi degli sciamani e di Omero, nel quale la musica e la parola sono con-testo l’una all’altra. Né canzone, né lettura: musica e poesia insieme legate, entrambe a vicenda si accrescono di significati e scendono a profondità inattese. L’ensemble Memorie dal SottoSuono propongono una semina di vertigini, un contaminarsi di parole e suoni, senza sfondo né figura. Voce e percussioni, piano e chitarre, basso e violino, sax ed elettronica. Performer e pubblico, spettacolo e cerimonia. Esperienza.
“La poesia che avreste sempre voluto e la musica che l’anima desidera ballare!” e ancora questa definizione: “The poetry music experience. Uno spettacolo in cui si fondono reading poetico, elettronica, jazz/ambient, contaminazioni afro e accenni di musica popolare”.
* E.Villa | ** W.Shakespeare
Martina Campi.
Autrice e performer, ha pubblicato: La saggezza dei corpi (L’arcolaio, 2016), Cotone, con immagini di Francesco Balsamo, (Buonesiepi Libri 2014), Estensioni del tempo, con immagini di Giampaolo De Pietro e Valentina Gaglione, (Le Voci della Luna Poesia, 2012 – Premio Giorgi), e la plaquette È così l’addio di ogni giorno (Associazione Parenti della strage Vittime di Ustica – Corraino Edizioni 2015), con il poeta Vittoriano Masciullo e opere grafiche di Concetto Pozzati. Fa parte del Censimento Poeti di Pordenonelegge e del futuro “Ossigeno nascente”, Atlante dei poeti italiani contemporanei a cura dell’Università di Bologna. Finalista e segnalata in alcuni premi, vincitrice del Premio Renato Giorgi 2012; è presente in riconosciute riviste online e cartacee e in antologie, italiane e non. Collabora con diverse realtà poetiche. Autrice di alcuni contributi critici. Curatrice, con Alessandro Brusa e Valerio Grutt, della non-antologia Centrale di Transito (Perrone Editore 2016). È stata giurata per alcuni concorsi e membro di redazione della rivista “Le Voci della Luna”, fa parte del Comitato Bologna in Lettere B.I.L. dalla prima edizione. Partecipa a diversi festival e recital di poesia (e/o musica, con il progetto Memorie dal SottoSuono). www.martinacampi.it
Mario Sboarina.
Compositore e polistrumentista, segue una ricerca musicale che si avvale di pianoforti acustici ed elettromeccanici, saxofono, computer music, e che si muove tra progetti di composizione su base improvvisativa di piano solo, jazz, ambient, ed elettronica. È co-fondatore, insieme a Martina Campi, di Memorie dal SottoSuono. Dal 2013 è tra gli organizzatori del festival “Bologna in Lettere”. Nel 2017 fonda insieme a Sadox il duo 2mu. Nello stesso anno collabora alle musiche dello spettacolo teatrale “BIT (o del terzo incomodo)”. Discografia: Mani e qualcos’altro (2010, con Mani e qualcos’altro), Minimo Sonoro (2014), Memorie dal SottoSuono (2016, con Memorie dal SottoSuono), Vuoto Sincronizzato (2014, insieme a Berna Perfect), a-void (2017, con 2mu).
Michele Petrucci.
E’ nato a Torremaggiore e ha un’anima nera. Il suo cuore batte ai ritmi pulsanti della Madre Africa e della terra rossa. Ciò che fanno le sue mani è semplicemente restituire alla superficie dell’orecchio ciò che giunge direttamente dal profondo. Dai suoi numerosi viaggi nel continente Africano provengono le percussioni di cui si serve e l’esperienza sudata lungo il cammino sotto il sole e all’ombra di un ascolto vissuto e attento, fatto di cuore, pancia, testa.
Luna Marie.
E’ caduta sulla Terra il 29 Agosto 1999 a Bagno a Ripoli (Firenze), portata dal boato di un tuono. Tessuto sulla sua pelle, la sua vita ha sempre riguardato lo scavare e il rompere quel velo confortevole che nasconde la pura essenza della Vita. La sua ricerca è iniziata nella sua infanzia attraverso la Musica: violino, pianoforte, chitarra e batteria sono stati i suoi primi e amati strumenti. Come il vento fa volare le foglie, così la Musica ha portato Luna negli affascinanti mondi della Poesia e dell’Arte. L’incontro con Debora Fede, una pura artista, nel 2015 ha segnato l’inizio di un nuovo viaggio. È vivendo con lei che Luna ha iniziato a sperimentare con matite, inchiostri e fotografia, imparando ascoltando il suo istinto e guardando l’artista creare. Da allora Luna non ha limiti nello sperimentare diverse tecniche (e discipline): abbraccia tutto ciò che le consente di esorcizzare le sue emozioni più profonde. (Ha iniziato a esporre a Dublino nel 2015: “La Belle Histoire” è stata la sua prima mostra). Muovendosi tra l’artistica e antica Bellezza di Bologna e la Magia dell’Irlanda, Luna Marie vive.