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Luca Alessandrini: I labirinti della politica
8 Novembre 2019|| 21:00 - 23:00
8 novembre 2019, ore 21, in FactoryBo.
Per la stagione dei labirinti, incontreremo Luca Alessandrini e parleremo dei labirinti della politica
Come dire “Il re è nudo!” senza diventare populisti e di destra ?
(Storicizzare il labirinto )
Ma il re è nudo? Da quello che si usa definire vecchio mondo delle ideologie contrapposte alla cosiddetta globalizzazione siamo stati in grado di penetrare il labirinto della politica e, soprattutto, poi di uscirne integri. Ma si può restare integri o è il labirinto a compenetrarci e a mutarci?
Esiste un labirinto costituito da specchi, nei quali si vede riprodotta e moltiplicata l’immagine di sé e di sé in difficoltà. Dunque, il Minotauro – archetipico essere del labirinto – vede solo se stesso e pensa che tutto il mondo sia come lui.
Può irrompere il mondo esterno nel labirinto: Teseo e Arianna possono penetrare il labirinto, liberare l’umanità dal mostro e uscirne indenni? Il ’68 è stato questo? Ma perché Teseo subito dopo la riuscita della straordinaria impresa abbandona Arianna e la sua smemoratezza causa il suicidio del padre?
Il labirinto è stato inventato da Dedalo per contenere il mostro – esito di opera umana.
Internet è il Minotauro globale che nel proprio labirinto ci fa tutti mostri e tutti non possiamo uscirne.
O possiamo?
Ma un’altra insidia, un altro labirinto si presenta: il mito della piazza virtuale e della democrazia diretta – una impossibile agorà elettronica, mentre algoritmi mostruosi ci costringono a essere sempre uguali a noi stessi, anzi sempre più uguali a noi stessi. Ma quel noi stessi è dato da meccanismi elettronici, non dalla nostra soggettività.
Insomma, il mito del labirinto può aiutarci a storicizzare il nostro rapporto, o non rapporto con la politica. Non osserviamo che nella Grecia classica coesistevano la democrazia ateniese ed il mito del labirinto?