Esplora tutti gli appuntamenti Factory in programma
Trova l’incontro che cercavi e visita la pagina dedicata per ottenere info dettagliate sul programma.
- Questo evento è passato.
IN TEL FADE ETHNOS FILM
24 Novembre 2016|| 21:00
Evento Navigation
“In tel fade” è un viaggio nell’Appennino Reggiano, tra i luoghi della memoria e nella memoria dei luoghi, nei paesaggi immersi nelle nebbie autunnali, nelle piazze deserte sotto le nevicate abbondanti di fine inverno, nell’animazione degli sportivi che esplorano i fianchi della montagna nella calura estiva. Come dice Benedetto, uno dei testimoni di questo racconto, la Pietra di Bismantova è una pietra diversa secondo il punto di osservazione da cui la si guarda, e ognuno di noi vede il paesaggio che ci circonda con colori e sfumature differenti. Uno dei punti di vista è quello del fotografo-orologiaio Amanzio Fiorini, nato a Nismozza nel 1884, costretto poi ad emigrare negli Stati Uniti, dove iniziò a fotografare con una modesta Kodak. Tornato nelle sue montagne, aprì un atelier e divenne il fotografo dell’intera valle, immortalando in cinquanta anni di lavoro migliaia di visi di montanari, oltre a paesaggi, cerimonie e feste popolari dell’Appennino Reggiano. L’attrezzatura di base del suo studio consisteva in una grande macchina a lastre ed un ingranditore, oltre a strumenti che si costruiva da sé, come gli “chassis” supplementari, i moltiplicatori per lastre, un bromografo, la tavoletta per il ritocco, gli sgocciolatoi, alcuni torchietti per la stampa ed anche degli illuminatori ricavati da pentole di cucina. Amanzio morì a Busana nel 1961, lasciando alla famiglia un archivio fotografico di circa 30.000 lastre al gelatino-bromuro d’argento, circa 4.000 negativi 6×6 ed alcuni positivi. Il suo patrimonio di immagini fu in seguito esplorato ed alcune delle sue foto finirono sulle più prestigiose riviste di fotografia internazionali come Time Life e in una mostra allestita al Centre Pompidou a Parigi. Persino i fratelli Alinari erano interessati ad acquistare l’intero archivio, prezioso documento storico e sensibile indagine etnografica… Oggi, la figlia e la nipote lo ricordano attraverso i suoi scatti, alla ricerca dei sentieri della memoria e dell’identità, che legano in un’unica trama le storie dei luoghi e delle persone.