La Comunicazione Diffusa
È l’associazione culturale che abbiamo creato nel 2015 e che per statuto accoglie e promuove il maggior numero di settori di attività.
Siamo stati tra i fondatori della Cooperativa Teatro di Brumaio che ha operato ed è stata sovvenzionata dal Ministero del Turismo e Spettacolo negli anni Ottanta. Ritirati per ragioni personali dal teatro attivo, abbiamo dato vita ad una web agency – EPS Factory – per lavorare soprattutto sull’innovazione dei linguaggi contemporanei. Dall’ottobre del 2015 lo spazio della nostra sede operativa, si è progressivamente trasformato in una fucina di progetti, eventi, mostre, workshop e oggi si chiama appunto FactoryBO.
Noi siamo – non sorridete per cortesia – teatranti, comunicatori, tradizionalisti, sperimentalisti.
Teatranti: autori, registi, traduttori, attori, abbiamo fatto esperienze diverse e, quando diciamo teatro, intendiamo quell’immenso ingranaggio che va dal drammaturgo al macchinista, dal testo al movimento, dalle luci ai suoni passando per la memoria, la fatica e la creatività.
Comunicatori: nel senso che a noi interessano i modelli di comunicazione. Abbiamo fondato una web agency che si occupa di creare, produrre, formare, investigare modelli di comunicazione per poi testarli e applicarli. Siamo gente che viene dal pennino ed è arrivata alla connessione passando per tutti i gradi di analfabetismo informatico. Ormai nulla ci spaventa, ma tutto ci intriga.
Tradizionalisti: ebbene sì, se vogliamo proprio confessarci, sì. Ci sono patrimoni di saperi che vanno difesi e il teatro – il teatro come l’abbiamo descritto sopra – è uno di questi.
Sperimentalisti: ebbene sì, anche questo siamo, anche se mai dentro le righe che l’intellighenzia culturale del momento storico vorrebbe. Amiamo sperimentare, sviscerare, ribaltare, aprire smontare e, forse, rimontare la scatola magica.
Su questi quattro livelli ci sentiamo forti: prudenti, attenti, ma forti.
E abbiamo un’età che ci permette di vedere dietro di noi e davanti a noi: esperienza, idee e dubbi.
Barbara Dondi e Michele Orsi Bandini